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Articolo sulla Stampa "L'acqua Bognanco a chi dona. Accordo con l'Avis Ossolana".
L’iniziativa è nell’ambito delle celebrazioni del 60° c
ompleanno della sezione

La presentazione dell’accordo tra Acque Bognanco e Avis Ossolana
RENATO BALDUCCI
DOMODOSSOLA
Un «matrimonio» all’insegna della salute. La società Acque Minerali di Bognanco e l’Avis ossolana hanno siglato un patto per festeggiare i 60 anni di vita della sezione dei donatori di sangue, con lo slogan «Aiuta chi dona». La società termale fornirà agli avisini l’acqua «Lindos», un prodotto ricco di magnesio, potassio, ferro, calcio e bicarbonato. Le bottigliette saranno inserite nel pacchetto di alimenti che Avis offre, come colazione, a chi si reca a donare il sangue all’ospedale San Biagio di Domodossola. Non solo. L’acqua diventerà, grazie a un accordo per il prossimo triennio, una «compagna» fedele degli avisini anche nelle varie manifestazioni che la sezione ossolana ha in cantiere, compresa la mezza maratona in programma a giugno, gara che sarà presentata sabato.
«Parlando di donatori abbiamo pensato di fare quest’azione benefica offrendo la nostra acqua ricca di sali minerali. Ma anche e invogliare gli ossolani a utilizzare un prodotto a chilometro zero» spiega il direttore della società Bognanco, Michele Bonzani.
Il dottor Raffaele Borsotti, per anni responsabile del centro trasfusionale dell’ospedale e oggi direttore sanitario dell’Avis, ha ricordato i tempi in cui dopo la donazione, oltre al tradizionale panino, veniva dato un bicchiere di vino: «Oggi è sostituito dall’acqua e questo è bene poiché chi dona sangue dà anche l’acqua: il nostro corpo ne è composto al 90 per cento». In un anno i donatori che si recano al laboratorio del San Biagio consumano in media 6 mila bottiglie. Borsotti sta scrivendo un libro che racconterà i 60 anni della sezione Avis ossolana.
I soci Avis si ritroveranno a Domodossola sabato 22 per l’assemblea generale. «E’ un appuntamento importante perché a marzo affronteremo la rielezione del consiglio provinciale che è decaduto» ricorda il presidente Maurizio Ceravolo. Scioglimento arrivato dopo le dimissioni di 14 dei 25 consiglieri, undici dei quali ossolani. Questi avevano per primi contestato la nomina a presidente provinciale di Giovanna Occhetti. «Non certo per la persona - spiega il segretario Antonio Ciurleo - ma perché incompatibile in quanto dipendente del centro trasfusionale di Verbania».